La presenza di saline naturali rese nota la località sin dai tempi più antichi. La Tavola Peutingeriana del III secolo d.C. attesta l’esistenza di una città nota come Salinis, che presumibilmente era legata alla città di Salapia, posta poco più a nord. Nel Duecento l’area era chiamata Sancta Maria de Salis e gravitava nell’orbita della vicina Canne e poi di Barletta. Fu in questo comune che all’inizio del XIV secolo si stanziarono i salinari per sfuggire alle incursioni saracene. L’area tornò ad essere abitata stabilmente solo dal Seicento, quando prese il nome di Salina di Barletta. Il toponimo venne poi modificato nel 1879 in onore della Regina d‘Italia, moglie di Umberto I. Nel corso del XX secolo accanto alla progressiva industrializzazione delle saline, si è assistito allo sfruttamento delle sorgenti termali a fini terapeutici e turistici.
Cosa visitare a Margherita di Savoia
La Salina di Margherita di Savoia è situata su una pianura del Tavoliere delle Puglie che si affaccia sul Mar Adriatico. Essa è costituita da una vasta distesa di acque calme di profondità variabile suddivise in vasche per la produzione del sale marino. Si tratta della salina più grande d’Italia e una delle più vaste dell’intero bacino mediterraneo. Si estende su una fascia lunga circa 20 km, spingendosi nell’interno per una profondità massima di circa 5 km. La superficie totale è di circa 4500 ettari. Sul luogo dove sorge si trovava il lago Salpi, una vasta laguna costiera. Sul fenomeno di evaporazione di estese incrostazioni di sale che interessa la zona si iniziò a concentrare l’attenzione dell’uomo già nel periodo neolitico, era che coincide con i primi insediamenti nella zona. In seguito anche i Greci e i Romani usufruirono dei depositi di sale.
L’interesse dell’uomo derivava da motivi economico-produttivi, quanto terapeutici per l’importanza, certificata nei secoli, delle Acque Madri (o acque rosse), usate nelle cure termali. Già nelle cartografie medievali, nella parte meridionale del lago, si evince la presenza delle saline che assicuravano il prezioso minerale a partire dai primi secoli d.C.
Qui l’imperatore Federico II, incantato dalla vita delle paludi, trascorreva le sue giornate di caccia con il falco, annotando le prime osservazioni ornitologiche giunte fino a noi attraverso l’opera “De arte venandi cum avibus”.Nel tempo l’assetto territoriale ha subito delle modifiche funzionali alle nuove tecniche di estrazione del sale. I deflussi delle acque basati sulla pendenza naturale dei terreni sono stati sostituiti da vasche e in seguito da sistemi di idrovore. I sistemi meccanizzati sono stati preferiti alla raccolta manuale del sale. Sono ancora osservabili delle strutture, importanti testimonianze di archeologia industriale, fatte costruire da Ferdinando I di Borbone nella prima metà dell’ottocento. La flora dell’area seppur non abbondante in quantità di specie, si distingue per il suo grado di specializzazione per resistere all’elevato tasso di aridità. Dal punto di vista faunistico, l’area rappresenta un habitat idoneo ad ospitare una grande varietà e quantità di uccelli acquatici, tra i quali il fenicottero rosa. Nell’area è possibile effettuare visite guidate.
Le Terme di Margherita di Savoia sorgono su una vasta area prospicente il mare con un’ampia spiaggia e si estendono su una superficie coperta di circa 15.000 mq. Lo stabilimento termale dispone di attrezzature medico-sanitarie tra le più moderne.
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