In occasione del 15°anniversario di Alberobello sito Unesco l’associazione ArtTurism ha organizzato un’uscita con visita guidata il giorno 11 dicembre 2011. La gita è stata molto piacevole e interessante poiché, oltre alla visita alle tipiche costruzioni in pietra, i cosiddetti “trulli”, si è parlato anche della storia di questo antico villaggio e di queste particolari abitazioni che si diceva fossero dimora per animali. In realtà, così come l’esperta guida locale ha spiegato, si trattava di abitazioni per i poveri abitanti del villaggio costretti a vivere in condizioni malsane dal conte di Conversano Giuliantonio Acquaviva d’Aragona. Costui aveva preso pieno potere della cittadina, la quale non poteva nemmeno essere denominata tale proprio perché il conte non ne aveva dichiarato l’esistenza,detenendone invece il potere feudale e pretendendone comunque il pagamento delle tasse. La villa di Alberobello contava circa 3200 abitanti nel 1797, anno in cui alcuni abitanti denunciarono al sovrano Ferdinando IV l’esistenza di un vero e proprio paese in cui oltre tremila abitanti erano privi di diritti e schiavi del conte. Da questo momento in poi, i cittadini acquisirono i diritti civili, il villaggio fu liberato dai soprusi e dalla schiavitù e gli fu dato il nome di Alberobello. Le abitazioni cominciarono ad essere costruite in malta e non più in pietra, poiché ormai non c’era più il timore dei controlli regi, per i quali bisognava distruggerle. Tra le prime suggestive costruzioni in malta c’è “Casa D’Amore”, una palazzina a trullo, elevata ad un piano e con un balconcino esterno, oggi adibita a galleria d’arte e a sede dell’ufficio informazioni per il turismo. Per quanto riguarda il Palazzo dei Conti Acquaviva d’Aragona, si tratta di un palazzo edificato nel 1635 su richiesta di Gian Girolamo II Acquaviva d’Aragona, detto il “Guercio di Puglia”. Inizialmente era un edificio elevato ad un piano, comprendente una taverna e altri locali. Durante il XIX secolo il palazzo ha subito molteplici interventi che ne hanno modificato la struttura fino a giungere a quella odierna. Dopo la visita al palazzo, il percorso è continuato con la mostra dei presepi presso il “Museo del Territorio-Casa Pezzolla”. Si tratta di un luogo di grande rilevanza culturale e ambientale, costituito dal più grande complesso di trulli contigui e comunicanti visitabili ad Alberobello. E’ un vero e proprio complesso abitativo, identificato con il nome di Casa Pezzolla dal nome dei proprietari degli immobili. Attualmente il museo è utilizzato per l’esposizione di attrezzi, reperti e testimonianze relative alla storia e soprattutto come esempio concreto della tradizione costruttiva a secco dei trulli. In questo periodo, in piena atmosfera natalizia, il museo sta presentando la mostra dei presepi, accuratamente rifiniti, che sono il risultato del paziente lavoro e della viva passione di artisti e artigiani.
Dunque Alberobello è un piccolo mondo che vale la pena visitare per la ricchezza delle sue risorse, per la sua storia e per le sue particolari e suggestive caratteristiche, del presente e del passato. Attraverso la conoscenza delle origini di questa città, che dal 1996 è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è stato possibile apprezzarla perché un sito Unesco va apprezzato, valorizzato e salvaguardato affinché possa sentirsi riconosciuto. Anche Alberobello diventa così, attraverso questo riconoscimento, luogo attivo di cultura contemporanea.